Montalto è citato per la 1° volta in lasciti testamentari del 1163, poi nei giuramenti di obbedienza al comune di Modena prestati dalla popolazione nel 1179 e 1197.
Durante il XIV sec., il paese fu coinvolto nei conflitti tra signori bolognesi e modenesi e sottoposto alternativamente al dominio degli uni come degli altri. Solo alla fine del ‘300, gli Estensi ripresero più stabilmente il controllo del territorio, esentando gli abitanti dal pagamento delle tasse. Della rocca del XII sec., che era sopravvissuta a queste vicende, non rimangono tracce, poichè rasa al suolo nel 1535.
La pieve di S. Giorgio, ampliata nel ‘600, ha una navata unica, conserva un portale in arenaria, due colonnine con capitelli elegantemente intagliati ed un arco romanico dell’abside del XIII secolo.
Il presbiterio, caratterizzato da un loggiato a due colonne, è sormontato da una cupola posta sopra all’altare maggiore. Nella parete est, sono visibili tracce di affreschi e dell’arco del presbiterio di una precedente chiesa, forse trecentesca, orientata liturgicamente da est a ovest, con dell’abside semicircolare rivolta a est, della quale rimangono tracce nella pavimentazione esterna.
Attiguo alla chiesa, vi è un edificio, pure seicentesco, un tempo appartenuto alla famiglia Tanari, dotato di un portale in mattoni ad arco a tutto sesto.
In località La Casazza, il fabbricato seicentesco, composto da diversi corpi, dà origine ad una corte interna dove spicca la torre-colombaia.