Le zampanelle, conosciute nella Bassa più solitamente come borlenghi (o burlenghi) sono caratteristiche soprattutto di Montese e richiedono una certa abilità nella preparazione.
In alcuni paesi come Sestola e Fanano invece con il nome berlenghi si fa riferimento a una via di mezzo tra i borlenghi e le crescentine, preparati con le cd. cottole, piastre in ferro o ghisa che vengono unte e scaldate sui fornelli (le distinzioni tra i nomi sono veramente minime e spesso portano a discussioni campanilistiche sul tema).
A differenza delle crescentine e dei berlenghi, le zampanelle (o borlenghi) non tolgono rapidamente la fame, ma sono più adatte a trascorrere qualche ora in compagnia, come avveniva tradizionalmente durante le veglie nel periodo di carnevale.
Quando si aveva a disposizione solo il camino si utilizzavano delle padelle girevoli in rame, chiamate ruole, del diametro di circa 30 cm, montate su un treppiedi in ferro che si appoggiava sulle braci, e le zampanelle erano un po’ più spesse; oggi le ruole hanno raggiunto il diametro di 45 cm, e le zampanelle si sono assottigliate.
L’origine del nome
Una curiosità legata al nome: c’è chi dice che la sua origine venga da burla e faccia riferimento al periodo di Carnevale in cui venivano preparate.
C’è invece chi sostiene che il piatto sia nato da uno scherzo, allungando con l’acqua l’impasto che doveva dare un altro risultato e che sia nata così quindi, sempre da una burla, uno dei piatti più apprezzati dell’Appennino.
La zampanella, o borlengo, è tipica di Montese. Spesso è possibile assaggiare questo splendido piatto nelle sagre e nelle feste che vengono organizzate nei paesi!
La ricetta
Preparare le campanelle non è facilissimo, occorre avere a disposizione la grande padella di rame, l’ingombrante fornello ed un adeguato spazio di manovra, tuttavia quasi in ogni casa di Montese c’è l’attrezzatura necessaria.
Per circa 20 zampanelle, occorre stemperare 1 kg di farina di frumento 0 con un cucchiaio di olio e l’acqua necessaria ad ottenere un composto simile ad una pastella liquida. Scaldare bene la ruola, ungerla con una cotica fresca di maiale piuttosto grassa e versare un grande mestolo di impasto (circa 200 cc), agitando subito la padella in modo che la pasta ne copra tutto il fondo in uno stato sottilissimo prima di solidificarsi con la cottura, che avverrà in circa 8 minuti complessivi; dopo 4 minuti voltare la zampanella, aspettare qualche istante e condirla con una noce di pesto di pancetta fresca, aglio e rosmarino distribuito su tutta la superficie con l’aiuto di due forchette e con una spolverata di Parmigiano reggiano; piegare due volte a metà e gustare caldissima.