Il Ponte di Olina costituisce senza dubbio una delle opere del passato più ragguardevoli ed ardite che si siano pervenute.
Ancora oggi, pur soppiantato nella sua funzionalità dai vicini ponti di Pian della Valle (Pavullo-Acquaria) e del Prugneto (Pavullo-Sestola), si fa ammirare per la linea leggera del suo arco annerito dal tempo e perfettamente integrato nel paesaggio sassoso dello Scoltenna.
Il ponte attuale si deve ad una ricostruzione del 1522 e pare che alle spese, gravate sulle terre dei Montecuccoli e della podesteria di Sestola, contribuirono anche Firenze e Lucca a dimostrazione del luogo strategico svolto nella viabilità frignanese fin dalle epoche più remote.
Il Ponte di Olina era stato costruito con criteri che sono da ritenere avanzatissimi per la tecnica del tempo.
L’arcata infatti ha una forma di tipo parabolico, con andamento che segue esattamente la linea dei carichi; la curva ottenuta permette cioè di assoggettare tutti i conci dell’arco ad un carico di pura compressione eliminando le componenti di tradizione a cui la pietra non potrebbe resistere.
Il ponte supera il letto del fiume con un’unica arcata di forma parabolica.
La spalla destra è impostata su un affioramento di roccia che costituisce la testata naturale del ponte su questa riva.
La spalla sinistra è totalmente artificiale. Il secondo arco, più piccolo è stato costruito in un secondo momento a rinforzo e per frenare la potenza delle acque del torrente in piena.
Una particolare curiosità è rappresentata dall’allargamento dello spazio ai due imbocchi, che permetteva ad un carro di ritirarsi su un fianco per dare la precedenza a quello in arrivo.
Nel culmine del ponte sorge un’edicola datata 1581 coperta da tettuccio a due falde.