Palazzo Lardi
Palazzo Lardi è “iscritto nel catalogo dei monumenti”.
Restaurato verso la fine del ‘500, dalla famiglia Carletti, mostra l’influsso dello stile rinascimentale fiorentino: le finestre ed il pregevole portale d’ingresso sono incorniciati da pietre bugnate a raggiera in contrasto con le mura. Quando, nel XIV secolo, fu sede della gendarmeria, le stanze dei sotterranei furono adibite a prigione e dotate di un pozzo a rasoio. All’inizio del XV secolo divenne dimora privata: dapprima, tra il XVI e il XVII secolo, fu proprietà di Giovan Domenico Ottonelli, poi dei signori Carletti, quindi della famiglia Cameroni e da ultimo, dal 1607, della famiglia Lardi da cui prese il nome.
Vi soggiornarono Cosimo dei Medici nel 1433 durante l’esilio da Firenze e, nel 1439, papa Eugenio IV, di ritorno dal Concilio di Ferrara. L’antico orologio di palazzo Lardi, nel 1609, dopo un temporaneo trasferimento nella torre di sinistra, voluto da Giovan Domenico Ottonelli, trovò la sua definitiva collocazione nella torre di destra e, dal 20 ottobre dello stesso anno, “cominciò a ribattere le ore (…) prima batteva solo una volta” 1 . Paolo Corsini di Fellicarolo, agli inizi dell’Ottocento, restaurò il meccanismo dell’orologio pubblico che, ancor oggi, scandisce il passare delle ore e delle giornate a Fanano.
Torre dell’Orologio
La torre di destra, almeno nella parte superiore, risale ad epoca più tarda: fu infatti costruita all’inizio del XVII secolo, in sostituzione di una precedente che, essendo divenuta rifugio della fazione guelfa, era stata fatta demolire dal Duca di Ferrara nel 1532, assieme al castello e alle mura del paese. Dal 1609 la torre, che è appartenuta quasi sempre alla Comunità, ospita l’orologio pubblico, restaurato all’inizio del 1800 dal fananese Paolo Corsini e tuttora funzionante. Alla base della torre vi è una cappella che nel 1633 i fananesi dedicarono a San Rocco, il quale aveva protetto Fanano dalla peste “manzoniana”. Vi era conservato un dipinto (“Madonna col Bambino e i Ss. Rocco e Sebastiano”), che è attualmente collocato, con la sua ancona originaria, nella prima cappella a sinistra della Chiesa di San Giuseppe. Nel 2005, quando la cappella fu finalmente restituita al paese dopo decenni di chiusura, vi sono comparsi resti di interessanti affreschi di stile tardo-gotico probabilmente quattrocenteschi. All’interno, una bella statua di San Rocco del faentino Giovan Battista Ballanti, detto “il Graziani” (1762-1835).
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