Le Miniere di Lastranera sono diventate negli ultimi anni uno dei luoghi di maggior interesse nel territorio di Montecreto.
Il complesso delle Miniere di Montecreto, riconosciuto nel 2022 Geosito dalla Regione Emilia Romagna, conserva tre cupole ofiolitiche emergenti dalle argille scagliose, oggi quasi completamente nascoste dall’abbondante vegetazione.
Le Ofioliti, “Pietre Verdi dell’Appennino”, derivano il nome dal greco ofis, serpente e lithos, roccia: “roccia dall’aspetto di serpente”. Esse rappresentano porzioni residuali della crosta oceanica dell’antico ed esteso bacino marino della Tetide, che tra i 140 e i 170 milioni di anni fa (in età Giurassica) si interponeva tra la placca continentale euro- asiatica e quella africana.
Dal punto di vista petrografico le Ofioliti rappresentano associazioni di rocce magmatiche basiche e ultrabasiche più o meno alterate (serpentinizzate o metamorfosate) al cui interno si possono incontrare mineralizzazioni e minerali particolari tra cui il quarzo (SiO2), la calcopirite (CuFeS2), la pirite (FeS2), la datolite [CaB(OH)SiO4] ecc.
Ne sono un tipico esempio le mineralizzazioni a calcopirite e pirite del blocco di ofiolite basaltica proveniente dall’area mineraria di Ca’ Marsilio in Comune di Montecreto.
La Miniera di Cà Gabriele
La miniera di Cà Gabriele (sviluppo 36m) è la più suggestiva e la più sfruttata dell’intero Comprensorio minerario.
Si sviluppa alla base dell’ofiolite omonimo addentrandosi al suo interno per svariati metri e diramandosi in gallerie laterali. Attualmente l’ingresso è quasi ostruito da scorie di lavorazione e materiale di crollo e infiltrazioni di acqua rendono impossibile una sua esplorazione completa. Sul lato ovest dell’ofiolite sono presenti due saggi per nuove gallerie, mai realizzate, trasformati nel tempo in cantina o ricovero attrezzi. Dalla miniera di Cà Gabriele partiva la ferrovia con carrelli manuali che portava il materiale estratto in località “Il Cinghio”.
La Miniera di Cà Marsilio
La miniera di Cà Marsilio (sviluppo 115m) è sicuramente la meglio conservata dell’intero Comprensorio minierario. Il suo ingresso è posto al di sotto dell’insediamento rurale. L’imboccatura, pur presentando infiltrazioni piovane, è percorribile per alcuni metri evidenziando diramazioni laterali. Illuminando la volta è possibile osservare l’abbondante vena cuprifera presente all’interno della massa rocciosa.
In un terreno situato immediatamente a monte, in località “Le Borre”, sono emerse tracce di una fornace metallurgica risalente al periodo romano (grumi derivati dalla fusione dei metalli). È dunque probabile che proprio allora siano iniziate le operazioni di sfruttamento del minerale con l’apertura di gallerie e pozzi.
In epoca medievale nelle immediate vicinanze delle gallerie esistevano il castello e il borgo di Montecastagnaro (prima attestazione del castello e del comune risalente all’anno 1029).
Nel 1240 le cronache riferiscono della distruzione del fortilizio ad opera delle truppe del comune di Modena. Al 1395 risale una seconda distruzione del castello per opera dei soldati lucchesi intervenuti in aiuto del duca di Modena durante la campagna d’arme contro il frignanese Obizzo da Montegarullo. Il 1 giugno 1396 i soldati lucchesi espugnano il castello.
Tra il 1406 e il 1408 il castello risulta nuovamente distrutto dalle truppe del marchese Nicolò III d’Este mentre nel 1429 è una slavina a far crollare il castello e a costringere gli abitanti di Montecastagnaro a ritirarsi definitivamente nei comuni vicini.
Da quel tempo il silenzio avvolgerà il Comprensorio archeominerario sino agli anni che precedono il secondo conflitto mondiale.
In un contesto di sanzioni internazionali il Regime avvia allora la campagna di ricerca di risorse interne e dunque i saggi nella zona di Cà di Marsilio per ricavare minerali utili all’economia nazionale; i lavori di estrazione iniziano nel 1939, per concludersi in data 18 marzo 1959; con una lettera inviata al Comune di Montecreto la società motiverà il progressivo abbandono delle lavorazioni “ .. i lavori di scavo sono stati alquanto ridotti in quanto il ritrovamento di minerale risultava poco soddisfacente”.
Come visitarle
I gruppi di guide locali stanno inseriscono sempre più spesso le Miniere di Montecreto tra le escursioni proposte.
Sicuramente questo è una bellissima opportunità per chi desidera visitare e conoscere tutto ciò che le miniere hanno da offrire.
Se volete visitare in autonomia potete seguire gli itinerari segnalati nella brochure che potete scaricare al link qui sotto.