Info
- Difficoltà Medio
- Lunghezza 9,50 km
- Dislivello 600
- Stagione consigliata Primavera/Autunno
Itinerario ad anello di circa 10km partendo da Canevare di Fanano, tra borghi abbandonati e viste sul crinale!
L’itinerario che qui vi proponiamo è un giro ad anello con partenza dalla frazione di Canevare e che vi farà passare tra borghi abbandonati e splendidi punti panoramici.
Lasciamo la macchina nel parcheggio del cimitero di Canevare e seguiamo le indicazioni del sentiero CAI 439 che ci porta dopo qualche centinaio di metri a vedere le Cascate della Rovinaccia.
Merita fare una piccola deviazione per andare a vedere le cascate da vicino, soprattutto in primavera o autunno quando la portata delle cascate è maggiore.
Il sentiero prosegue superando il rio con il ponte di recente ristrutturato e lasciandosi sulla sinistra i resti di un vecchio mulino.
Il CAI 439 inizia quindi ad arrampicarsi notevolmente. Al primo incrocio (con possibilità di andare a Fellicarolo) teniamo la destra e continuiamo a salire dirigendoci verso il borgo abbandonato del Berceto.
È forse questo il tratto più impegnativo della salita ma altrettanto piacevole essendo ombreggiato e seguendo una vecchia mulattiera con dei bei muretti a secco che accompagnano la nostra salita.
Dopo circa 1km di salita arriviamo finalmente al Fontanone del Berceto e all’omonimo borgo abbandonato.
Il borgo, una volta abitato da centinaia di persone, è stato definitivamente lasciato intorno agli anni ’60/’70.
Come ci raccontano il blog di Intorno al Monte Cimone e Giovanni Pellegrini,
“il Berceto era abitato principalmente da agricoltori e pastori ma fu abbandonato viste le grandi difficoltà nel raggiungerlo. Da Canevare si saliva lungo un sentiero impervio e pericoloso che costeggiava un fosso. Ci passava a malapena un somaro. C’è pochissima acqua, 2 sorgenti di cui una in estate prosciugava.”
Arrivare in un borgo abbandonato come questo regala sempre tante emozioni. Il consiglio è quello di fermarsi ad osservare i segni del tempo sulle case ormai completamente crollate, ammirarne i dettagli e provare a immaginare cosa volesse dire vivere in questi luoghi in tempi relativamente vicini.
Ovviamente ci raccomandiamo di mantenere le dovute precauzioni e non di avvicinarsi troppo agli edifici il cui stato è evidentemente pericolante. La natura negli anni si sta riprendendo tutti gli spazi ma è comunque possibile vedere ancora alcune incisioni sulle pareti, il colore dei muri interni, arcate e finestre di pregevole fattura.
Lasciato alle spalle il Berceto continua la salita che ci poterà dopo poco a uscire dal bosco in direzione Cima delle Caselle.
Il tratto all’aperto ci permette di ammirare la vista sulla vallata di Fellicarolo, su Cima Tauffi e su tutto il crinale.
La salita continua fino a che non si arriva ad uno dei punti panoramici più suggestivi dell’intero itinerario.
Siamo infatti lungo il vecchio anello dello sci di fondo che parte dal Cimoncino.
Da qui si apre la vista sul Monte Cimone e sul Cimoncino oltre che sul resto del crinale. Il posto ideale per scattare delle foto, per fare un pausa pranzo e godere del paesaggio.
In questo punto ci si trova davanti a un trivio. Seguendo la sinistra si va in direzione Taburri/Serralta, proseguendo dritti in salita si arriva al Lago del Terzo mentre tenendo la destra si prosegue per il Cimoncino (stazione di partenza degli impianti da sci).
Scegliamo quest’ultima opzione prendendo la prima strada sterrata a destra e cogliamo l’occasione per ammirare le sculture nel legno di Gionata Orsini (realizzate nel 2024).
Lungo il cammino troverete quindi un picchio, uno scoiattolo e un fantastico gufo scolpiti con maestria nei tronchi di alberi morti.
Una volta arrivati al piazzale del Cimoncino cominciamo il ritorno in discesa verso Canevare.
Il sentiero che prendiamo fa parte della rete sentieristica Around Canevare, i sentieri delle Capannine.
L’elemento infatti che li identifica sono queste capannine in legno che indicano la direzione del percorso e i tempi di percorrenza per raggiungere le varie località.
I sentieri percorrono vecchie mulattiere. Non sono indicati sulle cartine CAI ma potete scaricare la cartina cliccando qui e vedere l’intera rete sentieristica.
Oltre alla capannine che indicano i tempi, i segnavia da seguire lungo il percorso sono dei tubi di gomma verde acqua con dei pezzi di plastica quadrati che vengono legati intorno agli alberi.
La discesa è piacevole, segue il corso di alcuni fossi che vengono attraversati in più occasioni, anche con un bel ponticello in legno.
Si passa per alcune borgate ristrutturate con una vista spettacolare. Una particolare menzione per Ca’ Ruggero dove si trova un antico oratorio e il campanile attaccato a una delle case.
Si passa spesso per proprietà private che hanno permesso il passaggio dei sentieri. Vige quindi la regola del buon senso e del rispetto per gli spazi che si attraversano.
Dopo un’ora e mezza di cammino dal Cimoncino arriviamo a Canevare per ritrovarci al punto di partenza.
Dal nostro account Wikiloc trovate il link per scaricare la traccia gpx del percorso!
Ringraziamo gli amici di FotoViaggiRacconti per averci accompagnato nell’itinerario e vi invitiamo a seguire anche loro per scoprire altre esperienze e possibilità da vivere in Appennino Modenese