Nonostante la sua posizione isolata, il borgo fortificato di Monzone rivestì nel Medioevo una notevole importanza militare e fu più volte al centro delle lotte tra le parti che si contendevano il dominio sul Frignano. Il paese, raccolto ai piedi del Castello, di cui rimane solo la torre ora adibita a campanile, si caratterizza per le strette viuzze che si aprono improvvisamente in piccole piazze e cortili.
La chiesa conserva sull’altare maggiore un’ancona in arenaria di pregevole fattura datata 1517, dove l’immagine del protettore san Giorgio è contornata da una cornice in cui sono rappresentati animali, frutti e fiori tipici dell’Appennino.
Al centro del paese si trova l’edificio tre – quattrocentesco che fu per un anno la sede del podestà del Comune Federale del Frignano e dove furono emanati nel 1342 i capitoli riformati degli Statuti del 1337.
Il territorio di Monzone è inoltre famoso per la raccolta di funghi di ottima qualità e per la Festa del Bosco, una sagra gastronomica estiva.
Nei boschi di Monzone ai confini con il comune di Lama Mocogno si incontra un singolare ponte in arenaria, detto Ponte Ercole o del Diavolo, che è in realtà un monolite modellato dagli agenti atmosferici a forma di ponte. Il sito, in età preromana e romana, dovette rivestire particolare importanza cultuale, come dimostra il ritrovamento di preziose monete e di altri oggetti, di cui i pellegrini facevano dono alle divinità o ai sacerdoti, che
officiavano in questo antico luogo di culto e sulla vetta del vicino Monte Apollo. Il toponimo Ponte del Diavolo si riferisce ad una leggenda che narra come il Diavolo abbia costruito il ponte per un contadino in cambio della sua anima e ne sia, però, stato beffato.
Il diavolo avrebbe lasciato una sua traccia nella pietra, una cavità rotondeggiante entro la quale non bisogna assolutamente introdurre la testa, se non si vuole correre il rischio di perderla, ma molti al giorno d’oggi non hanno seguito il suggerimento.