Sant’Annapelago è la maggiore frazione del Comune di Pievepelago, situata a 1054 m. s.l.m.
È uno dei paesi più recenti del Frignano: i suoi primi abitatori provenivano con tutta probabilità da Roccapelago e dalla vicina Garfagnana alla quale il paese continua ad essere legato a seguito delle vecchie abitudini degli scambi commerciali.
Nel 1637 il paese acquistò l’autonomia ecclesiastica e nel 1687 quella amministrativa dalla frazione di Roccapelago.
Nel 1804 vennero aboliti molti comuni tra i quali Roccapelago, S.Andreapelago e S.Annapelago che vennero aggregati a quello di Pievepelago.
Nel 1840 iniziò la costruzione della strada statale delle Radici che da Pievepelago raggiungeva Castelnuovo Garfagnana; tale opera terminò nel 1859.
Questo paese, abitato, prevalentemente da pastori e vetturini, fu distrutto pressoché interamente da una disastrosa frana nel 1896.
Ricostruito, grazie alla tenacia dei suoi abitanti, oggi è un ridente centro turistico; tuttavia durante i primi decenni del secolo scorso la miseria ha spinto molti dei suoi abitanti a cercare fortuna altrove soprattutto oltre Oceano ed è quindi il paese del Comune maggiormente interessato dal triste fenomeno dell’emigrazione.
All’inizio del paese, un piccolo Oratorio (in loc. La Torre) reca al suo interno una lapide continuamente aggiornata con i nomi degli emigranti deceduti all’estero (prevalentemente negli USA) e alla domenica sera i tristi rintocchi della campana annunciano la dipartita di un compaesano dalla terra lontana.
Attualmente l’economia del paese si fonda sul turismo sviluppatosi in maniera incredibile negli anni 1970/80 a seguito della costruzione di numerosi ski lift e due seggiovie che hanno portato anche all’incremento di numerose case di vacanza; oggi sono presenti nr. 2 seggiovie ed un tapis roulant subentrato al vecchio skilift per un turismo non solo invernale ma anche estivo.
Essendo infatti cambiato il modo di fare turismo e vivere la montagna, oggi S.Anna non punta solo sull’inverno ma anche e soprattutto sulla bellezza dei panorami del crinale e sulle escursioni che possono venire effettuate attraverso molteplici sentieri. Recentemente il “Sentiero delle Cascate” ha visto l’afflusso di migliaia di persone, ma anche altra rete di sentieri e vecchi tracciati sta facendo conoscere questo angolo remoto di Appennino.
La ricettività è ottima: infatti vi sono ben tre ristoranti e alberghi (Sciatori, Guerri e Sport) rinomati sia per l’ospitalità che per la cucina sia tradizionale sia innovativa.