La Pieve

Sulla data esatta della costruzione della chiesa non c’è certezza. Alcuni storici la fanno risalire all’8° secolo, ma sulla base dei recenti studi si può ritenere che essa sia stata costruita verso la fine del 12° secolo, molto probabilmente sulle fondamenta della precedente chiesa abbaziale.

Una conferma di quest’ultima ipotesi potrebbe essere l’iscrizione incisa sul capitello della terza colonna che si riferisce al 1206 con scritto “1206, in conversione Sancti Pauli”. Con molta probabilità essa indica la data della consacrazione della chiesa il 25 gennaio 1206, giorno della festa della Conversione di San Paolo. Come tutte le chiese costruite in stile romanico la pieve di Fanano era orientata con l’altare maggiore rivolto ad oriente, in verso opposto all’attuale, dove ora si trova l’altare vi era la porta d’ingresso e dove ora è situata la gradinata di accesso erano situate, con sottostante cripta, le tre absidi che corrispondevano alle tre navate dell’interno, divise da due serie di colonne cilindriche. Nei secoli 16° e 17° furono aggiunte le cappelle laterali, sfondando i muri perimetrali. Queste cappelle risentono fortemente dell’elegante stile rinascimentale toscano e si noti la grande frequenza con la quale viene ripetuto il giglio fiorentino.
Un grande incendio agli inizi del ‘600 danneggiò gravemente la pieve romanica, con conseguente ristrutturazione dal 1612 al 1616, che ha completamente modificato la struttura originaria della Chiesa. Come si è già detto venne invertito l’orientamento, soppresso l’altare maggiore sopraelevato e interrata la cripta, con la chiesa che fu ampliata con l’aggiunta della cupola e del transetto e sotto il tetto a capriate fu costruito un soffitto in legno intagliato. Alla fine del 19° secolo per l’usura del tempo e per incuria degli uomini fu necessario un radicale restauro curato da Don Eugenio Battistini. In questo restauro fu scoperta la parte dell’antica cripta rimasta interrata per oltre tre secoli. Dopo il restauro, che comportò importanti modifiche alla chiesa con il rifacimento del soffitto, l’abbattimento di due cappelle laterali e la costruzione di una nuova facciata, essa fu nuovamente consacrata nel 1905.

pieve di san silvestro di fananoPanoramica sulla Chiesa

Vanno segnalati, tra i capitelli e le colonne, il bellissimo terzo capitello a destra, decorato con animali come leone, toro, ariete e lupo e la iscrizione “1206 in conversione Sancti Pauli” (dove originariamente era posizionata la fonte battesimale) e il quarto capitello, sempre a destra, con una Madonna col Bambino attribuibile a Barnaba da Modena o Tommaso da Modena. Le basi delle colonne, tutte zoomorfe, sono state in parte modificate dai restauri del ‘600 e del ‘900. Guardando il soffitto, dipinto ad inizio del ‘900 dal pittore di Carpi Fermo Forti con l’aiuto del modenese Silvestro Bergamini, troviamo nella navata centrale affreschi dedicati al Cristo Redentore, poi all’Ultima Cena e, in ordine, Sacro Cuore di Maria, Sacro Cuore di Gesù, Sacra Famiglia e Trinità. Nel transetto a sinistra crocifissione, in quello a destra resurrezione. Nella cupola invece troviamo i quattro Dottori della Chiesa Latina, ovvero San Gregorio, Sant’Ambrogio, Sant’Agostino e San Girolamo, mentre tra gli archi sono raffigurati i quattro evangelisti: Marco, Matteo, Luca, Giovanni. Nel presbiterio, nella volta a crociera, vediamo putti che raffigurano le quattro virtù cardinali, ovvero prudenza, giustizia, fortezza, temperanza. Entro un’ancona, nell’abside, c’è San Silvestro, titolare della chiesa e patrono della Parrocchia. Nelle navate laterali, nella prima coppia di dipinti sono presenti i due Santi compatroni della Parrocchia, a sinistra Santa Possidonia, a destra Sant’Anselmo, mentre negli altri riquadri sono presenti i protettori delle Parrocchie delle frazioni come San Lorenzo Martire (Trentino), Natività di Santa Maria Santissima (Serrazzone), San Giacomo Maggiore (Ospitale), San Nicolò (Sestola), mentre a sinistra a partire dall’ingresso San Michele Arcangelo (Canevare), Santa Margherita di Antiochia (Lotta), San Pietro Apostolo con San Paolo (Fellicarolo e Trignano), San Giovanni Battista (Rocchetta).

Le cappelle

Prima cappella: fonte battesimale. Arco in pietra arenaria, dell’ inizio del 16° secolo, opera di Giovan Battista da Firenze, appartenente ad una famiglia di artisti toscani che si erano stabiliti a Fanano già alla fine del 15° secolo, dando vita ad una fiorente scuola di scalpellini e scultori proseguita fino ai giorni nostri. La fonte battesimale dello stesso artista, è una vasca esagonale e con sculture simboliche (battesimo di Gesù, cervo alla fonte, cervo all’albero della vita, cervo con cherubino). Il tempietto ligneo è del diciassettesimo secolo, di manifattura modenese. La presenza di questa fonte battesimale ci ricorda che la Pieve di San Silvestro era una delle pochissime chiese di un ampio territorio nella quale potevano essere somministrati i sacramenti.
Seconda cappella: cappella Cameroni con arco in pietra arenaria scolpita, dedicata a San Giuseppe Sposo di Maria. Sulla sinistra troviamo un dipinto, una Madonna con il Bambino con due santi. Al centro un dipinto importante di Francesco Curradi (Firenze 1570- 1661) raffigurante Maria e Giuseppe che conducono per mano il Bambin Gesù dopo la disputa con i dottori del Tempio. A lato si trovano ancora due dipinti raffiguranti in uno San Pietro Nolasco con un Moro, visto che questo santo fondò l’ordine dei Mercedari per il riscatto degli Schiavi, e un dipinto su raffigurante San Francesco da Paola, fondatore dell’ordine dei Minimi.
Arco dell’ingresso laterale in pietra arenaria scolpita (1500-1510): si ricollega stilisticamente al ricco ed elegante portale esterno che riporta la data del 1502. Nella lunetta ad esso sovrastante si trovano resti di un affresco della bottega dei Magnanini (Ascanio e Pellegrino, padre e figlio), artisti fananesi che lavorarono nelle chiese di tutto il nostro Frignano per quasi un secolo dalla prima metà del 16° alla prima metà del 17°. Niccolò Pedrocchi racconta che questo affresco raffigurava la Madonna con il bambino venerata dai santi Silvestro e Pietro Apostolo: oggi vediamo solo la parte di San Silvestro e si intravede l’aureola della Madonna. Sul portale un busto a ricordo di Don Eugenio Battistini, che tanto si adoperò per il patrimonio storico e artistico di Fanano.
Terza Cappella della famiglia Marciadrini-Jacoli, dedicata a Sant’Andrea: un bel dipinto al suo interno raffigurante Sant’Anselmo, della prima metà del 1700, con la scritta latina che può essere tradotta come “ebbe il merito (Sant’Anselmo) di fare del bene a Fanano e a Nonantola”. In un lato della cappella una scultura di arte contemporanea di Fabio Ricchetti, raffigurante un crocifisso in terracotta decorata a freddo su supporto di legno antico.

Quarta cappella, della famiglia Muzzarelli, con l’arco che risale ai primi decenni del XVI secolo, all’interno diversi antichi reliquiari fra cui notevole uno cruciforme in legno intagliato e dorato del XVII secolo.
Quinta cappella invece edificata dal’Arciprete Giovanni Parigi nel 1650 e che al suo interno vede una tela raffigurante San Filippo Neri della bottega del modenese Antonio Consetti (1686-1766).
TRANSETTO
Nel transetto di sinistra cappella Ottonelli- Rospigliosi, dedicata alla Madonna Addolorata, con statua lignea dell’Addolorata e una tela databile alla metà del ‘700 con S.Anna, la Madonna, Gesù Bambino e S. Giovannino”.
Nel transetto di destra la cappella Rinaldi è dedicata a S. Possidonia, in quanto conserva i resti della santa martire in un reliquiario settecentesco; al di sopra una tela dello stesso periodo, con la Madonna con Bambino, S.Silvestro e S. Elena. Su un lato un quadro raffigurante Santa Possidonia con i simboli del martirio mentre indica Fanano, opera del pittore nonantolano Venceslao Bigoni (1846-1929), allievo di Adeodato Malatesta. Da “La Storia di Fanano” di Niccolò Pedrocchi apprendiamo che il corpo della Santa fu fatto arrivare a Fanano da Roma grazie all’Abate Antonio Pellegrini, fratello di Pellegrino Pellegrini o Pellegrino da Fanano e segretario del Cardinale Jacopo Panziroli nel luglio 1649. IL 12 settembre ci fu una solenne collocazione all’interno della Chiesa di San Silvestro. Una lapide nella chiesa ricorda questa traslazione.

PRESBITERIO
E’ qui collocato un organo moderno a canne, anni ’50 della ditta Ruffatti di Padova che, seppur di ottima fattura, sostituisce un mitico organo Traeri del quale, il Pedrocchi, disse “il migliore di quanti se ne sentono nelle terre e popolazioni circonvicine”. Sulla destra dell’altare, di fronte all’organo, è collocata una tela della seconda metà del ‘600 che raffigura i Santi Protettori di Fanano Silvestro e Possidonia.

Ottava: Cappella Bellettini: al suo interno domina una tela del 16 secolo di Pellegrino Pellegrini, raffigurante la madonna col bambino e i Santi Carlo Borromeo e Antonio Abate. La grata tra l’ancona e l’altare corrispondeva all’apertura verso la Chiesa Interna delle Suore Cappuccine dalla quale esse assistevano alla Santa Messa, quando il convento era di clausura. La lapide sulla sinistra ricorda le benevolenze di Francesco IV d’Este nei confronti dello stesso monastero.

Nona: Cappella Livaldi: Fu eretta nel 1649, con dedica a Sant’Antonio da Padova. Al centro una statua della Madonna di Lourdes è collocata all’interno di un’ancona lapidea secentesca riscoperta di recente. Ai lati due tele provenienti dalle cappelle laterali distrutte all’inizio del secolo scorso: una luminosa Annunciazione dei Magnanini e un’ importante Sacra Famiglia e santi del toscano Domenico Cresti, detto Il Passignano (1559-1638): precedentemente era stata commissionata una tela con lo stesso tema, a cura del maestro modenese Bartolomeo Schedoni, che fu però sequestrata dal Duca Di Parma e ora si trova a Napoli nella galleria di Capodimonte.
Decima: cappella Foli. Questa cappella fu fatta erigere dalla Famiglia Foli, altra importante famiglia fananese che entrò in contrasto con gli Ottonelli: per questo motivo i due fratelli Giambattista ed Ercole Foli furono costretti all’esilio e ripararono a Venezia. Al Figlio di Ercole, Cecilio Foli, al quale è intitolata una importante via Fananese a pochi passi da questa chiesa. Troviamo nella cappella un busto di Giovanbattista Giambattista Foli che divenne “Protomedico della Serenissima”, il quale instradò alla stessa professione anche Cecilio Foli che condusse, a metà del 600, brillanti studi sul sangue e sull’afflusso del sangue al cuore , molto importanti per l’epoca. Inoltre tra le tante cose fondò il teatro anatomico di Venezia. E da Venezia Giambattista Foli fece pervenire il quadro per l’altare della propria cappella di famiglia: un notevole Martirio di Santa Cecilia attribuito al veneziano Matteo Ponzone (1586-1663). All’interno della stessa cappella troviamo anche la “Pala di San Colombano”, attribuita a Pellegrino Da Fanano, proveniente dall’omonima chiesetta fananese e trasportata in questa chiesa per motivi di sicurezza.
Undicesima: cappella del Santo Rosario: al suo interno da segnalare la tela della fine del 16° secolo di Ascanio e Pellegrino Magnanini raffigurante la Madonna del Rosario con Santa Caterina da Siena e San Domenico e intorno, in quindici riquadri, i Misteri del Rosario.
Dodicesima: cappella Fogliani o del Carmine: sull’altare la pala con San Silvestro Papa, patrono di Fanano, che battezza l’Imperatore Costantino e costituisce uno dei capolavori di Pellegrino Pellegrini. In basso, in quest’opera San Silvestro, patrono di Fanano, battezza l’Imperatore Costantino. All’interno della pala un quadretto mobile con la Madonna del Carmine”.

Tredicesima: arco della prima metà del ‘500. Sull’altare è collocata una tela della prima metà del ‘700 con La Madonna del Buon Consiglio, San Filippo Neri, San Giovanni Evangelista, San Luigi Gonzaga e Santa Teresa d’Avila: il quadro può essere attribuito o a Pietro Pisa o a Francesco Vellani.